Alla S. Messa di Prima Comunione dell'8 maggio 2022 sono stati ammessi i seguenti bambini:
- Benedetta Parada
- Camilla Zavaroni
- Chloè Ugolotti
- Elisabetta Dall'Oco
- Emma Ferretti
- Giorgia Venturini
- Leonardo Pedrona
- Marco Umesi
- Roberto Pambianchi
COMMEMORAZIONE 10° ANNIVERSARIO MORTE DI DON RENATO MEDICI
L’8 luglio scorso, la parrocchia ha commemorato il 10° anniversario della morte di Don Renato Medici, parroco di Mamiano per 40 anni (1968-2008).
Dopo la S.Messa celebrata in suo suffragio, sono state proiettate in canonica foto riguardanti i più significativi eventi del suo rettorato.
Per l’occasione, è stato stampato in suo ricordo un fascicolo che è stato distribuito con offerta libera e il ricavato, 371 euro, è stato devoluto alla Scuola Materna del paese di cui Don Renato è stato Presidente per 38 anni.
Inaugurazione del restauro del quadro "Anime del Purgatorio invocano l'Eucarestia"
Domenica 15 aprile 2018, dopo la Santa Messa celebrata dal Parroco Don Enzo Zardi, è stato inaugurato il restauro del quadro “Anime del Purgatorio invocano l’Eucarestia”, dipinto, all’inizio del Settecento, dal parmigiano Clemente Ruta (1685-1767), considerato tra “i pittori primari della nostra città”.
Il dipinto è stato accuratamente illustrato da Pier Paolo Mendogni, giornalista professionista e scrittore esperto d’arte, che, confermandone l’attribuzione di Giuseppe Cirillo a Clemente Ruta, ha definito l’autore “artista che nel Settecento è stato molto prolifico e quotato a livello internazionale, tanto che suoi dipinti si trovano al Prado e al Palazzo Reale di Madrid, a Capodimonte e al Palazzo Reale di Portici, a Milano, Modena, Piacenza e in numerose chiese a Parma e provincia; nel suo catalogo, ricostruito da Cirillo e Crispo, sono documentati ben 160 lavori”.
Il quadro, che ora si può ammirare all’inizio della navata destra, è stato restaurato dalla società “Metodo snc di Carlotta Chiari e Cecilia Torti”, che ha operato, come sempre, con bravura e professionalità.
RESTAURO DELL'AFFRESCO NELLA VOLTA DELLA SAGRESTIA: “ANGELI CON LA CROCE"
Nella volta della sagrestia un piccolo affresco, in un esagono irregolare, raffigura tre angeli in volo che sostengono la Croce; ai suoi piedi la testa del serpente con in bocca la mela della tentazione.
Il dipinto simboleggia la Redenzione compiuta da Gesù Cristo a favore dell’umanità per liberarla dal peccato originale.
Nella scheda di catalogo delle Belle Arti (2012) si rileva che «il dipinto conserva intatta la grafia settecentesca nell’aggraziato atteggiamento degli angioletti come nella levità cromatica. Si tratta di un lavoro di non elevata qualità esecutiva di un autore certamente locale…che tenta timidamente di esprimere le istanze rococò».
G.Cirillo e G.Godi sostengono che l’affresco sia stato dipinto nella prima metà del XVIII secolo. Negli anni 1698-1700 furono eseguiti ingenti lavori di ampliamento e di ristrutturazione della Chiesa, pertanto si può ipotizzare che l’affresco risalga agli inizi del XVIII secolo.
IL VESCOVO ENRICO IN VISITA PASTORALE
Da Martedì 26 Settembre a Domenica 1° Ottobre 2017 S. E. Mons. Enrico Solmi è stato in visita pastorale alla nuova parrocchia di Basilicanova e Mamiano.
Nell’ambito della Visita Pastorale della nuova Parrocchia “S. Giovanni Battista e S. Biagio” mercoledì 27 settembre è stata celebrata la S. Messa Presieduta dal Vescovo e concelebrata con Don Enzo Zardi (parroco moderatore della nuova parrocchia “S. Giovanni Battista e S. Biagio) e con Don Giuseppe Strinati alla presenza di numerosi fedeli e allietata dai canti del coro locale.
Al termine della S. Messa, Il Vescovo, dopo avere definito la chiesa “bella e accogliente” e avere elogiato il suo bel campanile, ha inaugurato il restauro leggendo una preghiera di rito e impartendogli la benedizione, mentre Don Enzo ha ringraziato tutti coloro che si sono attivati per il restauro del campanile.
Infine, il Vescovo ha consegnato a Vittorio Boschi un quadro e una pergamena di ringraziamento, a nome della comunità parrocchiale, per l’impegno costante e la dedizione con cui svolge da vari anni il proprio ruolo di referente.
Il campanile dopo il restauro
Come si presentava la torre campanaria prima del restauro
Restauro del campanile della chiesa di Mamiano
Finalmente, dopo sei anni dal recupero della chiesa, gravemente danneggiata dal terremoto di fine 2008, il Parroco Don Enzo Zardi e il Consiglio per gli affari economici hanno deciso di fare eseguire il restauro del campanile, intervento che era rimasto in sospeso per ragioni economiche.
Il campanile, essendo per sua natura molto esposto alle intemperie, si era via via deteriorato e richiedeva interventi straordinari di restauro.
L’intonaco era danneggiato in vari punti e alcuni suoi pezzi avrebbero potuto pericolosamente staccarsi, inoltre era ricoperto da incrostazioni e la pittura era completamente scomparsa, per cui risultava evidente il grande contrasto con la Chiesa che manteneva ancora una buona colorazione.
La cuspide, alta circa 5 metri, presentava una notevole porosità sulla sua superficie, pertanto, se non fosse stata ricoperta con un cappuccio in rame si sarebbero rischiate infiltrazioni di acqua che avrebbero procurato ulteriori danni.
Si è colta, inoltre, l’occasione della presenza del ponteggio, sia per intervenire con ulteriori lavori di lattoneria, eseguiti dalla ditta “Gallina” di Pilastro, sia per incrementare la sicurezza dell’alto campanile, poiché nessun lavoro era stato eseguito dopo il terremoto del 2008.
Davide Adorni e Patrizia Volpi, pittori e restauratori di affreschi, residenti a Mamiano, dopo aver risanato il campanile da muffe e licheni, lo hanno ritinteggiato completamente.
I lavori di restauro, svolti durante l’estate, sono stati coordinati e in parte eseguiti dall’Impresa Zavaroni di Mamiano, sotto la direzione dell’Architetto Sauro Rossi e dell’Ingegnere Paolo Landini.
Il loro costo globale è stato di euro 75.000 e, nonostante la vendita del piccolo locale di Parma, alla Parrocchia mancano circa 10.000 euro per potere saldare interamente il costo.
Il restauro del bel campanile, ora anche soffusamente illuminato, sarà inaugurato dal Vescovo a fine settembre, durante la Visita Pastorale della nuova Parrocchia “San Giovanni Evangelista e San Biagio”, costituita dalle “vecchie” parrocchie di Basilicanova e Mamiano.
L’affresco, sul quale non si era intervenuti durante il restauro della chiesa del 2011, oltre a presentare certe evidenti cadute di colore, manifestava alcune crepe e, da verifiche effettuate da esperti, alcune parti della pittura rischiavano di staccarsi compromettendo così definitivamente l’integrità del dipinto.
Pertanto, alla fine del 2017, su iniziativa di alcuni parrocchiani che si sono accollati l’intera spesa per non gravare sulla cassa della Parrocchia, già in difficoltà a causa delle spese sostenute per il recente restauro del campanile, si è deciso di farlo restaurare da Alessandra D’Elia e Davide Adorni.
I restauratori, nella proposta di intervento presentata alla Soprintendenza, hanno descritto così il degrado:
«Lo stato di conservazione del dipinto è da considerarsi mediocre. La superficie dipinta appare disomogenea e ingrigita da depositi superficiali di particellato atmosferico. Sono presenti ridipinture eseguite in passati interventi di restauro. Attraversano l’intonaco affrescato numerose cavillature e fessurazioni, con probabili distacchi dell’intonaco dipinto dal supporto murario.
Le cadute di frammenti di pellicola pittorica sono localizzate soprattutto in corrispondenza delle fessurazioni».
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Spostamento del meccanismo dell'orologio
Cogliendo l’occasione del ponteggio montato per il restauro del campanile, su iniziativa del referente parrocchiale, Vittorio Boschi, il meccanismo del vecchio orologio meccanico è stato calato dalla torre e spostato nella stanza attigua alla base del campanile.
Lo stesso Vittorio Boschi, poi, dopo averlo ripulito accuratamente, lo ha fatto sistemare su un supporto metallico disegnato da lui e realizzato da Ugo Pallaro.
Il meccanismo, installato nel gennaio del 1923, è rimasto in funzione, caricato settimanalmente con un’apposita manovella, fino al 1999, quando fu sostituito da un orologio elettronico.
Pesante circa 80 kg e lungo 1 metro, era stato costruito dalla fabbrica “F.lli Terrile” di Recco (GE), molto nota per avere installato orologi, soprattutto agli inizi del Novecento, nei campanili di gran parte delle chiese italiane, della Grecia, dell’Argentina e del Cile.
E’ un congegno molto particolare che, oltre ad avere ingranaggi sofisticati e di alta precisione, presenta accurate rifiniture sul piano estetico quali decorazioni e un pendolo con l’effigie in rilievo dorato di Galileo Galilei, che formulò la legge sull’isocronismo delle oscillazioni del pendolo.
Oggetti come questo hanno anche un valore storico, infatti molti sono stati collocati in specifici musei di orologi da torre come quello esistente a Uscio (GE) nella sede della ditta “Trebino Roberto” che in passato acquistò la “F.lli Terrile”.
Anche la Gazzetta di Parma ha pubblicato domenica 6 Agosto l'articolo corredato dalla foto che illustra il meccanismo.